"Riviste e libri scientifici ci bombardano con la notizia che siamo fuori controllo: che non siamo altro che una massa di risposte irrazionali ma statisticamente prevedibili, velata dalla mera illusione di una mente cosciente e capace di governare. Ci dicono che quando decidiamo di sederci, di allungare il braccio per prendere un bicchiere d’acqua, di votare, o di scegliere chi salveremmo nel “dilemma del carrello”, in realtà non stiamo affatto scegliendo, ma piuttosto rispondendo a tendenze e associazioni che si trovano oltre la portata sia della ragione che della volontà.
Leggendo queste considerazioni, si ha l’impressione che traiamo piacere da questa concezione di noi stessi intesi come dei babbei meccanici fuori controllo, frutto della nostra stessa biologia e del nostro ambiente. Sosteniamo di trovarlo inquietante, ma in realtà potremmo trarne una sorta di rassicurazione – giacché idee del genere ci scagionano. Ci salvano dall’angoscia esistenziale che sopraggiunge allorché ci consideriamo degli agenti liberi, responsabili di ciò che facciamo... (...)...Inoltre, una recente ricerca suggerisce che chi è stato incoraggiato a pensare di non essere libero è incline a comportarsi in modo meno etico, lasciando intendere ancora una volta che usiamo tutto questo come un alibi" (Sarah Bakewell) che ne pensate voi?
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